Decreto ingiuntivo: guida completa al recupero crediti rapido e sicuro

Il decreto ingiuntivo rappresenta uno degli strumenti giuridici più utilizzati per ottenere rapidamente il pagamento di un credito certo, liquido ed esigibile.

Che tu sia un libero professionista, un’azienda o un privato cittadino, conoscere le caratteristiche di questo strumento legale può fare la differenza tra recuperare un credito in tempi brevi o attendere anni per una causa ordinaria.

  • Cos’è il decreto ingiuntivo
  • A cosa serve un decreto ingiuntivo
  • Quando si può richiedere
  • Le fasi della procedura
  • Tempi e costi del procedimento
  • Le normative di riferimento
  • Vantaggi del decreto ingiuntivo
  • Domande frequenti (FAQ)

Cos’è il decreto ingiuntivo?

Il decreto ingiuntivo è un provvedimento emesso dal giudice su richiesta del creditore, che, previa presentazione di documentazione idonea, ordina al debitore di adempiere a un’obbligazione, generalmente il pagamento di una somma di denaro.

Viene anche definito procedimento monitorio, proprio per la sua natura “unilaterale”: il giudice emette il decreto senza sentire preventivamente l’altra parte (il debitore), basandosi unicamente sulle prove fornite dal creditore.

A cosa serve il decreto ingiuntivo

Il decreto ingiuntivo è utilizzato per:

  • Recuperare crediti pecuniari (in denaro) che risultano documentati e già esigibili.
  • Chiedere la consegna di beni mobili o di beni fungibili (es. merci).
  • Evitare il lungo iter di un processo ordinario.
  • Ottenere una tutela giurisdizionale rapida e relativamente economica.

Viene spesso impiegato in ambito:

  • Commerciale (es. fatture non pagate);
  • Professionale (onorari di avvocati, medici, consulenti);
  • Condominiale (mancato pagamento delle quote);
  • Locatizio (canoni di affitto non corrisposti).

Quando si può richiedere un decreto ingiuntivo

Il creditore può richiedere un decreto ingiuntivo quando:

  • Il credito è certo (non vi sono dubbi sulla sua esistenza);
  • Il credito è liquido (l’importo è determinato);
  • Il credito è esigibile (scaduto e non soggetto a termini futuri);
  • Si possiede prova scritta del credito (fatture, contratti, riconoscimenti di debito, cambiali, assegni, scritture private, ecc.).

Non serve necessariamente un contratto firmato, ma è fondamentale avere documentazione idonea che dimostri il diritto vantato.

Le fasi del procedimento

1. Redazione e deposito del ricorso

Il creditore, assistito da un avvocato, redige un ricorso per ingiunzione e lo deposita presso la cancelleria del tribunale competente. Devono essere allegati:

  • Documento d’identità del creditore;
  • Prova del credito (es. fatture, contratti, estratti conto);
  • Eventuali comunicazioni intercorse tra le parti;
  • Marca da bollo e contributo unificato.

2. Esame da parte del Giudice

Il giudice esamina la documentazione e, se ritiene fondate le ragioni del creditore, emette il decreto ingiuntivo entro 30 giorni. Il decreto contiene:

  • L’ingiunzione al debitore di pagare/consegnare entro 40 giorni;
  • L’avvertimento che, in caso di mancata opposizione, diventerà esecutivo;
  • L’avvertenza sulle spese legali a carico del debitore.

3. Notifica del decreto al debitore

Il decreto ingiuntivo deve essere notificato al debitore entro 60 giorni dalla sua emissione.
La notifica può avvenire tramite ufficiale giudiziario o via PEC, se il destinatario è soggetto abilitato (es. imprese, professionisti).

4. Attesa di 40 giorni per opposizione

Il debitore ha 40 giorni di tempo dalla notifica per:

  • Pagare il debito;
  • Proporre opposizione al decreto ingiuntivo con atto di citazione in tribunale;
  • Non fare nulla, con conseguente esecutività del decreto.

5. Opposizione al decreto ingiuntivo (eventuale)

Se il debitore propone opposizione, si apre un giudizio ordinario davanti al giudice competente. In questa fase le parti possono:

  • Produrre prove e documentazione;
  • Essere ascoltate in udienza;
  • Richiedere una consulenza tecnica (CTU), se necessaria.

Fino alla decisione del giudice, il decreto può essere sospeso o eseguito con riserva, in base all’istanza di provvisoria esecuzione.

6. Esecutività del decreto

Se entro 40 giorni il debitore non adempie e non presenta opposizione, il decreto ingiuntivo diventa titolo esecutivo, consentendo al creditore di procedere con l’esecuzione forzata. Il creditore potrà avviare:

  • Pignoramento mobiliare (su beni del debitore);
  • Pignoramento presso terzi (es. stipendio, conto corrente);
  • Pignoramento immobiliare (su immobili intestati al debitore).

Tempi e costi del procedimento

Tempi:

  • Emissione del decreto: da 7 a 30 giorni circa;
  • Notifica: entro 60 giorni dall’emissione;
  • Opposizione: entro 40 giorni dalla notifica;
  • Esecutività: dopo i 40 giorni, se non vi è opposizione.

Costi:

  • Contributo unificato: variabile in base al valore del credito;
  • Marca da bollo: 27 euro (salvo aggiornamenti);
  • Compenso dell’avvocato: da concordare, spesso con tariffa forfettaria o percentuale sul credito.

Le normative di riferimento

Il procedimento per decreto ingiuntivo è regolato dagli articoli 633-656 del Codice di Procedura Civile (c.p.c.). In particolare:

  • Art. 633 c.p.c.: presupposti del procedimento ingiuntivo;
  • Art. 634 c.p.c.: titoli che giustificano il ricorso;
  • Art. 641 c.p.c.: emissione del decreto;
  • Art. 645 c.p.c.: opposizione al decreto ingiuntivo.

A supporto intervengono anche disposizioni in tema di notifiche (Legge 53/1994), notifiche a mezzo PEC, Codice Civile (soprattutto in tema di obbligazioni e contratti), e altre normative speciali per settori particolari (es. lavoro, locazioni, bancario).

Vantaggi del decreto ingiuntivo

  • Rapidità: permette di ottenere un titolo esecutivo in tempi brevi.
  • Economicità: costi inferiori rispetto a un processo ordinario.
  • Efficacia: consente l’esecuzione forzata in caso di inadempimento.

Il decreto ingiuntivo è un mezzo efficace, veloce e giuridicamente solido per far valere i propri diritti di credito. Conoscere il procedimento, i requisiti, le modalità di opposizione e i tempi permette a privati e imprese di agire in modo consapevole e tutelato.

Rivolgersi a un avvocato specializzato in recupero crediti è la scelta migliore per affrontare la procedura in modo corretto, evitando errori formali e sfruttando al massimo le potenzialità dello strumento monitorio.

Domande frequenti (FAQ)

1. Serve sempre un avvocato per il decreto ingiuntivo?

Sì, salvo che per crediti di valore inferiore a 1.100 euro presso il Giudice di Pace.

2. Posso chiedere un decreto ingiuntivo contro un privato cittadino?*

Sì, purché vi sia prova scritta del credito.

3. Cosa succede se il debitore non ha beni?*

In tal caso, anche se il decreto diventa esecutivo, potrà risultare inefficace ai fini del recupero forzato.

4. Il decreto ingiuntivo può essere emesso anche per crediti futuri?*

No, solo per crediti già scaduti ed esigibili.

5. Se il debitore paga, chiude tutto?

Sì, è sufficiente che il pagamento venga dimostrato (ricevuta, bonifico, ecc.).

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