Dopo quanto tempo una donazione diventa definitiva?

La donazione è uno strumento giuridico molto diffuso in Italia per trasferire beni e diritti tra vivi, soprattutto in ambito familiare. È spesso utilizzata da genitori che desiderano anticipare il passaggio di un immobile ai figli, o da persone che vogliono sistemare il proprio patrimonio in vita, evitando future liti ereditarie.

Tuttavia, la domanda più frequente è: dopo quanto tempo una donazione diventa definitiva e non più contestabile?

La risposta non è immediata, perché la donazione non è un atto “blindato” fin dalla stipula, ma resta esposta a possibili revoche, impugnazioni e azioni giudiziarie. Per questo motivo, comprenderne bene i tempi di stabilizzazione, i riferimenti al Codice Civile (articoli 769 e ss., 807, 809, 810, 2901, 561 c.c.), i rischi concreti e le strategie di tutela è fondamentale sia per chi dona che per chi riceve.

Se stai valutando una donazione o sei un erede potenzialmente leso, questo articolo ti offrirà una visione chiara e strategica.

📌 Indice degli argomenti

🧾 Cos’è una donazione secondo la legge

Secondo il Codice Civile, la donazione è un contratto con il quale una parte (donante) arricchisce un’altra (donatario), disponendo a favore di quest’ultima di un proprio bene o di un proprio diritto, per spirito di liberalità. Per essere valida, richiede:

🧭 Donazione e definitività: cosa significa?

Quando parliamo di “donazione definitiva” ci riferiamo alla stabilità giuridica dell’atto, ossia al momento in cui la donazione non può più essere revocata, ridotta o contestata. Tuttavia, secondo la legge, la donazione non è mai completamente al riparo da azioni fino al decorso di determinati termini. In particolare:

In sostanza, una donazione “definitiva” non è tale al momento della stipula, perché può essere ancora attaccata da eredi legittimari o creditori, e in alcuni casi anche revocata dallo stesso donante.

⚖️I principali rischi di impugnazione di una donazione

Una donazione può non essere definitiva subito dopo la sua stipula. I motivi di instabilità sono principalmente tre:

1. Revoca per ingratitudine o sopravvenienza di figli: il donante può chiedere la revoca della donazione se il donatario si rende colpevole di gravi comportamenti (es. attentato alla vita del donante) o se, dopo la donazione, nascono o vengono riconosciuti figli.

2. Azione di riduzione da parte degli eredi legittimari: se la donazione lede la quota di legittima spettante agli eredi necessari (coniuge, figli, ascendenti), questi possono agire per ridurre la donazione e reintegrare i loro diritti.

3. Azione revocatoria dei creditori: i creditori del donante possono impugnare la donazione se lesiva delle loro ragioni.

📅 Dopo quanto tempo una donazione diventa definitiva

Il concetto di definitività della donazione dipende dal decorso dei termini di prescrizione previsti dal Codice Civile. Analizziamo i principali casi:

1. Revoca per ingratitudine (artt. 801-804 c.c.)

2. Revoca per sopravvenienza di figli (art. 803 c.c.)

3. Azione di riduzione degli eredi legittimari (artt. 553-561 c.c.)

4. Azione revocatoria dei creditori (art. 2901 c.c.)

👉 Sintesi: una donazione diventa davvero inattaccabile solo dopo il decorso di 10 anni dalla morte del donante, salvo che non vi siano azioni già avviate dagli eredi o dai creditori.

🛡️ Esempi pratici

Esempio 1: Donazione tra genitori e figli – Un padre dona un appartamento al figlio. Alla sua morte, la figlia rimasta esclusa può agire in riduzione entro 10 anni dall’apertura della successione, se la donazione ha leso la sua quota di legittima.

Esempio 2: Donazione con creditori – Un imprenditore in difficoltà dona un immobile al fratello. I creditori, se la donazione compromette la garanzia dei loro crediti, possono impugnarla entro 5 anni.

Esempio 3: Revoca per ingratitudine – Un donatario compie atti gravissimi contro il donante. Quest’ultimo può chiedere la revoca entro 1 anno da quando ne viene a conoscenza.

🔍 Come tutelarsi nelle donazioni

Le donazioni, specie immobiliari, sono atti delicati che richiedono una pianificazione accurata. Ecco le principali strategie di protezione:

1. Patti di famiglia (art. 768-bis c.c.) – Strumento utile per il passaggio generazionale delle aziende, che evita liti tra eredi e garantisce maggiore stabilità.

2. Donazione con dispensa da collazione (art. 737 c.c.) – Permette di escludere la donazione dal calcolo delle quote ereditarie, pur restando soggetta ad azione di riduzione.

3. Polizze assicurative sulla donazione – Prodotti specifici che tutelano donatario e acquirenti da eventuali azioni di riduzione future.

4. Vendita anziché donazione – Soluzione rischiosa e spesso inefficace se simulata, perché impugnabile in sede giudiziaria.

5. Consulenza legale e notarile preventiva – La miglior protezione consiste nel rivolgersi a un avvocato e a un notaio esperto in diritto successorio e donazioni, per valutare rischi e soluzioni personalizzate.

📣 FAQ – Domande frequenti sulla definitività della donazione

Una donazione può essere impugnata dai fratelli del donante?

No, solo gli eredi legittimari (coniuge, figli, ascendenti) hanno diritto ad agire in riduzione. I fratelli non sono eredi necessari.

Dopo quanti anni una donazione non è più contestabile?

Dipende: i creditori hanno 5 anni dalla donazione, gli eredi legittimari 10 anni dalla morte del donante. La piena stabilità si ha solo dopo questo termine.

È possibile vendere un immobile donato?

Sì, ma le banche spesso rifiutano di concedere mutui su immobili provenienti da donazione, per timore di future azioni di riduzione.

Si può rinunciare preventivamente all’azione di riduzione?

No, la rinuncia preventiva è nulla. Può essere fatta solo dopo l’apertura della successione (art. 557 c.c.).

Cosa succede se il donatario vende l’immobile prima della morte del donante?

L’acquirente rischia che l’immobile venga rivendicato dagli eredi legittimari, salvo che siano trascorsi i termini di legge o che sia stata stipulata una polizza di tutela.

È possibile donare con clausole particolari per tutelarsi?

Sì, è possibile inserire clausole di reversibilità, uso e abitazione, o vincoli specifici, ma serve l’assistenza di un notaio esperto.

Se il donatario muore prima del donante cosa accade?

La donazione resta valida e i beni entrano nel patrimonio del donatario, salvo clausole contrarie previste nell’atto.

Le donazioni fatte molti anni prima possono comunque essere ridotte?

Sì, se ledono la quota di legittima, entro 10 anni dall’apertura della successione.

È possibile donare solo una parte del bene?

Sì, la donazione può riguardare anche quote di proprietà.

La donazione in denaro è contestabile come quella immobiliare?

Sì, se lede la quota di legittima.

La donazione fatta a favore del coniuge è più sicura?

No, anche questa resta impugnabile dagli altri eredi necessari.

È consigliabile preferire una vendita alla donazione?

Dipende: una vendita simulata è impugnabile, meglio valutare alternative legali con il supporto di un professionista.

Cosa cambia tra donazione diretta e indiretta?

La diretta richiede atto notarile, la indiretta può avvenire con altri strumenti ma resta soggetta a riduzione.

🔄 La donazione è un atto giuridico potente ma complesso: non diventa definitiva con la sola firma davanti al notaio, ma resta esposta a revoche e impugnazioni per anni. Pianificare correttamente, conoscere i termini del Codice Civile e utilizzare strumenti di protezione è essenziale per evitare contenziosi.

🤔 Stai pensando di fare o ricevere una donazione, oppure temi che i tuoi diritti ereditari possano essere compromessi?

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