La donazione da genitore a figlio è uno degli strumenti più utilizzati per trasferire beni o denaro all’interno della famiglia, spesso come anticipo di eredità o per sostenere economicamente un figlio nell’acquisto della prima casa. Tuttavia, nonostante la sua apparente semplicità, la donazione è un atto giuridico complesso, che può avere implicazioni fiscali, patrimoniali e successorie importanti. Errori nella procedura o una scelta poco ponderata possono generare conflitti familiari, contestazioni da parte di altri eredi o addirittura impugnazioni dell’atto.
In questa guida analizziamo come funziona la donazione, quanto costa, quali tasse si pagano, e quando è davvero conveniente farla — con esempi pratici e consigli legali per evitare problemi futuri.
🤝 Cos’è la donazione da genitore a figlio
La donazione è un atto con cui una persona (donante) trasferisce gratuitamente un bene o una somma di denaro a un’altra (donatario), che accetta.
Nel contesto familiare, la donazione da genitore a figlio è una pratica comune per anticipare il passaggio di beni, evitare future controversie ereditarie, ridurre la tassazione e ottimizzare la gestione del patrimonio.
🧭 Quando conviene donare e quando no
Conviene se:
- Vuoi anticipare l’eredità
- Hai più figli e vuoi evitare conflitti
- Vuoi ottimizzare le imposte
Non conviene se:
- Ci sono debiti pendenti
- Il figlio è soggetto a rischio patrimoniale (divorzi, creditori)
📚 Tipologie di donazione
- Donazione diretta: beni immobili o mobili trasferiti direttamente.
- Donazione indiretta: avviene quando il genitore fornisce al figlio i mezzi per acquistare un bene (ad esempio versando direttamente al venditore l’importo per l’acquisto di una casa).
- Donazione modale: con obbligo per il beneficiario di fare qualcosa (es. mantenimento).
🔓 Tipologie di beni che si possono donare
Un genitore può donare al figlio:
- Immobili (case, appartamenti, terreni)
- Denaro (con bonifico, assegno, o contanti)
- Quote societarie
- Beni mobili (auto, gioielli, opere d’arte)
🔑 Procedura per la donazione: passaggi fondamentali
- Consulenza preliminare (con notaio o avvocato)
- Verifica del bene da donare (ipoteche, vincoli, diritti terzi)
- Redazione dell’atto notarile (atto pubblico con notaio obbligatorio per beni immobili)
- Registrazione e trascrizione (presso l’Agenzia delle Entrate e i registri immobiliari)
- Pagamento delle imposte
💸 Quanto costa fare una donazione
Imposta di donazione
- 0% fino a 1.000.000€ per ogni figlio
- 4% oltre la franchigia (solo sull’eccedenza)
Imposte ipotecarie e catastali
- 2% e 1% rispettivamente sul valore catastale dell’immobile
- Se il beneficiario usufruisce delle agevolazioni “prima casa”, le imposte sono fisse a 200 € ciascuna
Costi notarili
La parcella del notaio varia in base al valore dell’immobile e alla complessità dell’atto, generalmente tra 1.500 € e 3.000 €.
🏠 Donazione con riserva di usufrutto
Il genitore può donare la nuda proprietà e mantenere l’usufrutto per vivere nell’immobile o percepire affitti.
✅ Vantaggi:
- Il figlio diventa proprietario
- Il genitore mantiene il controllo
🧓 Da chi farsi assistere: notaio, commercialista, avvocato
- Notaio: obbligatorio per immobili, garantisce la validità dell’atto.
- Commercialista: utile per valutazioni fiscali e convenienza economica.
- Avvocato: consigliato in caso di conflitti familiari o eredi legittimari.
⚠️ Errori da evitare
- Mancata trascrizione dell’atto: rende la donazione vulnerabile a contestazioni.
- Donazioni non formalizzate: rischi fiscali e legali.
- Non considerare gli altri eredi: lesione della quota legittima.
- Sottovalutare i costi accessori (perizia, volture, ecc.).
🔍 Esempi pratici: casi reali e simulazioni
🔹 Caso 1: Donazione di una casa da 250.000 € al figlio unico
- Nessuna imposta di donazione
- 400 € (imposte ipotecaria + catastale)
- Notaio: circa 1.800 €
🔹 Caso 2: Donazione indiretta per acquisto casa
- Il genitore paga 100.000 € al costruttore
- Serve scrittura privata o bonifico tracciabile
- Nessuna imposta se documentata
🔹 Caso 3: Donazione con usufrutto
- Casa del valore di 300.000 €
- Il genitore mantiene l’usufrutto
- Il figlio riceve la nuda proprietà (valutata in base all’età del donante)
❓ FAQ – Domande frequenti
È obbligatorio solo quando si trasferiscono beni immobili, come case o terreni. Per somme di denaro o beni mobili può bastare una scrittura privata, ma è consigliabile comunque una verifica legale per evitare problemi fiscali.
Serve un atto notarile (se riguarda immobili), la verifica dei beni donati e la corretta registrazione all’Agenzia delle Entrate. È fondamentale la consulenza di un avvocato specializzato per garantire che la donazione sia valida e non impugnabile in futuro.
Sì, grazie alla donazione con riserva di usufrutto. Il genitore dona la nuda proprietà al figlio e mantiene il diritto di vivere nell’immobile o di percepire gli affitti.
Dipende dagli obiettivi familiari e fiscali. La donazione in vita può ridurre i conflitti tra eredi e permettere vantaggi fiscali, ma va pianificata con attenzione per non ledere la quota legittima.
Sì, ma è importante considerare i diritti degli altri eredi: la donazione non deve ledere la loro quota di legittima, altrimenti potrà essere impugnata dopo la morte del donante.
Si tratta di una donazione indiretta, che avviene quando il genitore paga direttamente il venditore o trasferisce la somma necessaria al figlio. È essenziale documentare tutto con bonifico tracciabile o scrittura privata.
Può farlo solo se la donazione lede la quota legittima prevista per legge. L’impugnazione deve avvenire entro 10 anni dall’apertura della successione.
Solo con il consenso del creditore o dopo aver estinto il debito. Una donazione di bene gravato può essere nulla o inefficace.
Sì, ma solo per cause gravi previste dal Codice Civile (ingratitudine o nascita di figli sopravvenuti). La revoca richiede un’azione legale e l’assistenza di un avvocato.
Sì, perché viene considerata come anticipo dell’eredità (collazione). Al momento della successione, il valore della donazione sarà conteggiato per garantire l’equità tra gli eredi.
Serve una pianificazione successoria accurata: donare nel rispetto delle quote legittime, documentare ogni passaggio e redigere l’atto con notaio e avvocato.
In tal caso serve anche il consenso del coniuge, se il bene rientra nella comunione. Senza consenso, la donazione può essere nulla.
Sì, ma serve l’autorizzazione del Giudice Tutelare per garantire la tutela del minore.
Sì, con le stesse regole previste per genitori e figli. Anche in questo caso, la franchigia è di 1 milione di euro.
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