Sempre più coppie in Italia scelgono la convivenza di fatto come forma stabile di vita insieme, senza matrimonio né unione civile. Una scelta spesso legata a valori personali, praticità o semplice convinzione che “l’amore basta”. Ma c’è un punto che raramente si considera fino al momento del bisogno: i diritti successori.
La domanda che molti pongono è: chi eredita in caso di decesso di un convivente con figli?
La risposta, purtroppo, non è rassicurante per chi vive in coppia senza vincoli giuridici: il convivente superstite non ha diritti ereditari automatici. Questo significa che, senza adeguata pianificazione, un partner di lunga data potrebbe ritrovarsi escluso dall’eredità, anche dopo decenni di vita insieme.
In questa guida completa analizzeremo tutti gli scenari, fornendo esempi pratici e consigli utili per evitare contenziosi e tutelare il partner superstite.
Indice degli argomenti
- Il quadro normativo: convivenza, unioni civili e matrimonio
- A chi va l’eredità in caso di decesso di un convivente con figli
- Successione e casa di proprietà: cosa succede al convivente superstite
- Successione dei conviventi e aziende familiari
- Aspetti fiscali della successione tra conviventi
- Rischi concreti senza tutela legale: casi pratici
- Come può tutelarsi una coppia non sposata
- Come scegliere l’avvocato giusto per la successione tra conviventi
- FAQ – Domande frequenti sull’eredità in caso di decesso di un convivente con figli
⚖️ Il quadro normativo: convivenza, unioni civili e matrimonio
Prima di entrare nel merito delle successioni, è fondamentale distinguere tre concetti chiave:
- Matrimonio: disciplina completa prevista dal Codice Civile, con diritti successori automatici a favore del coniuge.
- Unione civile: introdotta con la legge Cirinnà (Legge n. 76/2016), equipara le coppie omosessuali alle coppie sposate sul piano successorio.
- Convivenza di fatto: rapporto stabile e duraturo tra due persone non unite da matrimonio o unione civile. Qui la legge riconosce alcuni diritti (ad esempio assistenza sanitaria, subentro nel contratto di locazione), ma non assegna alcun diritto ereditario automatico al convivente superstite.
Questa distinzione è cruciale: mentre il coniuge e il partner in unione civile hanno una tutela ereditario-automatica, il convivente more uxorio non ha alcun diritto all’eredità se non previsto da testamento.
💰 A chi va l’eredità in caso di decesso di un convivente con figli
1. Caso senza testamento
Se il convivente muore senza testamento (successione legittima), entrano in gioco solo i parenti previsti dal Codice Civile.
- I figli hanno diritto a tutta l’eredità, divisa in parti uguali.
- Il convivente superstite non ha alcun diritto ereditario, neanche se la coppia conviveva da molti anni.
👉 Esempio: Marco e Laura convivono da 20 anni e hanno due figli. Marco muore senza testamento. L’eredità (casa, risparmi, beni mobili) va interamente ai figli, in parti uguali. Laura, pur essendo madre dei figli e convivente di Marco, non eredita nulla.
2. Caso con testamento
Se il defunto ha redatto un testamento valido, la situazione cambia.
- Il testatore può destinare parte del patrimonio al convivente superstite.
- Tuttavia, i figli sono eredi legittimari e hanno sempre diritto a una quota minima di eredità (la cosiddetta quota di riserva).
La legge prevede:
- Se c’è un solo figlio, la quota riservata è metà del patrimonio.
- Se ci sono due o più figli, i due terzi del patrimonio spettano a loro, da dividersi in parti uguali.
- La parte restante (quota disponibile) può essere lasciata liberamente, anche al convivente.
👉 Esempio: Marco redige testamento lasciando metà dei suoi beni alla convivente Laura e metà ai due figli. In realtà, la legge tutela i figli con i due terzi del patrimonio. Pertanto:
- I due figli avranno ciascuno 1/3 del patrimonio.
- Laura, come convivente designata in testamento, riceverà al massimo 1/3 complessivo.
3. Convivenza registrata e diritti patrimoniali indiretti
Con la legge Cirinnà, la convivenza di fatto può essere registrata all’anagrafe. Anche se questo non conferisce diritti ereditari, garantisce:
- diritto di abitazione temporanea nella casa comune per 2 anni (massimo 5, se ci sono figli minori o disabili);
- diritto di subentro nel contratto di locazione;
- diritto di essere considerato referente in ambito sanitario.
✅ Checklist: 3 passi per capire se ti serve un testamento subito
- Hai figli ma non sei sposato/a?
- La casa è intestata solo a uno dei conviventi?
- Vuoi garantire che il partner non resti escluso?
Se hai risposto “sì” ad almeno una domanda, è già il momento di predisporre un testamento.
🏠 Successione e casa di proprietà: cosa succede al convivente superstite
La casa è spesso il bene più importante del patrimonio familiare e il tema più delicato in caso di decesso.
- Se la casa è intestata solo al defunto: il convivente non ha alcun diritto di proprietà, solo un diritto temporaneo di abitazione (2 anni o fino a 5 anni se ci sono figli minori/disabili conviventi). Dopo questo periodo, l’immobile passa integralmente ai figli.
- Se la casa è in comproprietà: il convivente conserva la sua quota di proprietà, mentre quella del defunto passa ai figli.
- Se il defunto ha fatto testamento: il convivente può ricevere l’usufrutto o una quota di proprietà, entro i limiti della quota disponibile.
✅ Checklist: come proteggere la casa per il partner convivente
- Valutare la cointestazione dell’immobile.
- Inserire nel testamento il diritto di abitazione o usufrutto a favore del convivente.
- Considerare una donazione della nuda proprietà, con riserva di usufrutto.
💼 Successione dei conviventi e aziende familiari
Quando uno dei conviventi possiede un’impresa o quote societarie, la successione diventa ancora più complessa.
- Quote societarie: passano ai figli. Il convivente non ha alcun diritto di subentro, salvo che sia già socio.
- Azienda individuale: viene ereditata dai figli. Il convivente non ha diritto automatico a continuare l’attività.
- Soluzioni preventive: testamento che assegni la quota disponibile, patti parasociali per stabilire chi subentra in società, donazioni mirate.
👉 Esempio: Mario, titolare di una piccola impresa, convive con Anna e ha due figli. Alla sua morte, senza disposizioni, i figli erediteranno l’azienda. Anna non avrà alcun diritto di gestione o partecipazione.
✅ Checklist: se hai un’azienda e convivi
- Hai predisposto un testamento che indichi la gestione futura?
- Il convivente è socio in azienda?
- Esistono patti parasociali o clausole di continuità aziendale?
🏛️ Aspetti fiscali della successione tra conviventi
La fiscalità è un altro punto critico: mentre il coniuge e i parenti stretti hanno agevolazioni fiscali, il convivente è penalizzato.
- Coniuge e figli: franchigia di 1.000.000 € ciascuno, aliquota dal 4%.
- Convivente non sposato: nessuna franchigia, aliquota del 8% sul valore dei beni ricevuti.
Questo significa che anche se il defunto lascia al convivente la quota disponibile, il partner rischia di pagare imposte molto alte.
👉 Esempio: valore lasciato al convivente = 200.000 € → imposta di successione = 16.000 €. Un coniuge, invece, non avrebbe pagato nulla (entro 1.000.000 €).
✅ Checklist: ottimizzazione fiscale per conviventi
- Hai valutato strumenti alternativi come la polizza vita (esente da imposta)?
- Conosci le agevolazioni prima casa in successione?
- Sai quanto dovresti pagare di imposta se lasci parte del patrimonio al partner?
⚠️ Rischi concreti senza tutela legale: casi pratici
Le cronache legali sono piene di esempi di conviventi esclusi dall’eredità. Alcuni casi tipici:
- Esclusione dalla casa: Maria viveva con Antonio in una casa intestata a lui. Alla morte di Antonio, i figli la costrinsero a lasciarla.
- Contenzioso con figli di primo letto: Luigi conviveva con Elena, ma aveva figli da un precedente matrimonio. Dopo la sua morte, i figli avviarono una causa per annullare il testamento che favoriva Elena.
- Azienda familiare persa: Paolo, titolare di un’impresa, muore senza testamento. I figli ereditano l’attività, lasciando il convivente senza ruolo né sostentamento.
✅ Checklist: rischi se non fai nulla
- Il convivente potrebbe perdere la casa.
- Il partner potrebbe essere escluso dai beni comuni.
- I figli (anche di primo letto) potrebbero aprire contenziosi legali.
🔑 Come può tutelarsi una coppia non sposata
Vivere in convivenza senza matrimonio o unione civile non significa essere privi di strumenti di tutela. Esistono diversi mezzi giuridici per garantire al partner superstite una maggiore sicurezza economica e patrimoniale:
1. Testamento
- Lo strumento più immediato.
- Permette di destinare al convivente la quota disponibile dell’eredità.
- Può essere redatto olografo (scritto di proprio pugno) o per atto notarile.
2. Donazioni in vita
- È possibile donare beni immobili o somme di denaro al convivente.
- Attenzione: anche qui i figli possono agire con l’azione di riduzione se la donazione lede la loro quota legittima.
3. Assicurazione sulla vita
- Soluzione molto usata per tutelare il partner.
- Il convivente designato come beneficiario riceve il capitale assicurato, che non entra nella massa ereditaria e non intacca le quote dei figli.
4. Contratti di convivenza
- Possono disciplinare alcuni aspetti patrimoniali (ad esempio spese comuni, casa).
- Non sostituiscono il testamento, ma offrono una maggiore certezza in caso di separazione o decesso.
5. Intestazioni congiunte
- Acquistare beni in comproprietà garantisce al convivente la titolarità di una quota, indipendentemente dalla successione.
👩⚖️ Come scegliere l’avvocato giusto per la successione tra conviventi
Non tutti gli avvocati hanno la stessa competenza in materia di successioni e convivenza. Scegliere il professionista giusto può fare la differenza.
Criteri fondamentali:
- Specializzazione in diritto di famiglia e successioni.
- Esperienza documentata in casi di convivenza e successione.
- Capacità di fornire non solo assistenza in contenzioso, ma anche consulenza preventiva.
- Collaborazione con notai e fiscalisti per una pianificazione completa.
✅ Checklist: come valutare l’avvocato
- Ha gestito casi di successione con conviventi?
- Propone strategie preventive, non solo difensive?
- Fornisce consulenza personalizzata sul tuo patrimonio?
❓FAQ – Domande frequenti sull’eredità in caso di decesso di un convivente con figli
🔹 Se muore il mio compagno con cui ho figli, eredito qualcosa automaticamente?
No, erediteranno solo i figli. Il convivente non ha diritto se non previsto da testamento o altri strumenti.
🔹 Posso lasciare tutta l’eredità al mio convivente?
No, i figli hanno sempre diritto a una quota minima (legittima). Puoi destinare solo la quota disponibile.
🔹 Il convivente ha diritto alla pensione di reversibilità?
No, spetta solo al coniuge o al partner in unione civile.
🔹 Quanto tempo posso restare nella casa comune se intestata al mio compagno defunto?
Fino a 2 anni, prorogabili a 5 se ci sono figli minori o disabili conviventi.
🔹 Le polizze vita rientrano nell’eredità?
No, il capitale assicurato va direttamente al beneficiario designato, senza intaccare le quote ereditarie.
🔹 Cosa succede ai beni acquistati insieme ma intestati solo a uno dei conviventi?
Alla morte, passano agli eredi legittimi (figli). Il convivente superstite non ha diritti, salvo comproprietà o testamento.
🔹 È possibile impugnare un testamento che favorisce il convivente?
Sì, se le disposizioni ledono la quota legittima dei figli. In questo caso i figli possono agire con l’azione di riduzione.
🔹 Convivenza registrata e convivenza non registrata hanno differenze in tema di eredità?
No, entrambe non attribuiscono diritti successori. Cambia solo l’accesso a diritti accessori (abitazione, sanità, locazione).
🔹 Se il convivente muore indebitato, i figli ereditano i debiti?
Sì, i figli ereditano anche i debiti. Possono però rinunciare all’eredità o accettarla con beneficio di inventario.
🔹 Quando conviene predisporre un testamento?
Sempre, soprattutto se si hanno figli e si vuole tutelare il partner. Il testamento è l’unico strumento diretto che consente di includere il convivente.
🔄 In caso di decesso di un convivente con figli, l’eredità spetta integralmente ai figli in assenza di testamento. Il convivente superstite, pur avendo condiviso la vita familiare, non ha diritti automatici sull’eredità. Solo attraverso strumenti mirati – testamento, donazioni, polizze vita, intestazioni condivise – è possibile garantire una tutela reale.
Non affrontare questi temi può portare a gravi ingiustizie e contenziosi dolorosi. Pianificare per tempo significa proteggere la persona che ami e mantenere equilibrio tra i diritti dei figli e del partner.
🤔 Sei convivente e vuoi capire come tutelare il tuo partner in caso di imprevisti?
👨⚖️ Affidati ad avvocati specializzati in successioni per una consulenza legale personalizzata: ti aiuteranno a pianificare la tua eredità, proteggere i tuoi cari ed evitare conflitti futuri.
