Errore medico: cause, tipologie, normativa di riferimento, tutela legale

L’errore medico (o errore sanitario) è una tematica di grande rilevanza nel contesto della sanità moderna.

Nonostante l’evoluzione delle tecnologie mediche e l’alta professionalità degli operatori sanitari, i casi di errore medico continuano a verificarsi e possono avere conseguenze gravi o addirittura fatali per i pazienti.

Comprendere cosa si intenda per errore medico, le sue categorie, le circostanze in cui si verifica e il quadro normativo e giurisprudenziale di riferimento è fondamentale per garantire una corretta gestione delle responsabilità e tutelare i diritti delle parti coinvolte.

Indice dei contenuti

  • Definizione di errore medico
  • Principali categorie di errore medico
  • Circostanze in cui si verifica un errore medico
  • Quadro normativo e giurisprudenziale
  • Come agire in caso di errore medico
  • Risarcimento del danno da errore medico

Definizione di errore medico

L’errore sanitario, si verifica quando un professionista della salute, un’istituzione sanitaria o un membro del personale sanitario commette un’azione, un’omissione o un comportamento che devia dagli standard di cura accettati, causando danni, peggioramento delle condizioni di salute o, nei casi più gravi, la morte del paziente.

Non tutti gli esiti negativi derivanti da una procedura medica configurano un errore sanitario: affinché vi sia responsabilità, è necessario dimostrare che l’azione del sanitario è stata inadeguata rispetto a quanto richiesto dal protocollo medico e che tale inadeguatezza ha causato direttamente il danno.

Principali categorie di errore medico

Gli errori sanitari si possono classificare in diverse categorie, tra cui:

  1. Errori diagnostici: includono diagnosi errate, ritardate o mancate, che possono portare a trattamenti inappropriati o alla mancata somministrazione di cure necessarie.
  2. Errori terapeutici: riguardano la somministrazione di trattamenti errati o l’uso improprio di terapie, come la prescrizione di farmaci sbagliati o dosaggi inadeguati.
  3. Errori procedurali: si verificano durante l’esecuzione di procedure mediche o chirurgiche, includendo interventi su parti del corpo sbagliate, lesione di organi vicini non coinvolti o l’uso di strumenti non sterili.
  4. Errori di comunicazione: derivano da una comunicazione inefficace tra i membri del team sanitario o tra medici e pazienti, portando a malintesi o informazioni incomplete.
  5. Errori sistemici: sono legati a problemi organizzativi o di sistema all’interno delle strutture sanitarie, come carenze nelle attrezzature o sovraccarico di lavoro del personale.

Circostanze in cui si verifica un errore medico

Gli errori sanitari possono verificarsi in molteplici contesti e per diverse ragioni, tra cui:

  • Sovraccarico di lavoro: turni prolungati e carichi di lavoro eccessivi possono aumentare la probabilità di commettere errori.
  • Formazione inadeguata: la mancanza di aggiornamento professionale o una formazione insufficiente possono portare a decisioni cliniche errate.
  • Comunicazione inefficace: scambi di informazioni poco chiari o incompleti tra il personale sanitario possono causare malintesi critici.
  • Problemi organizzativi: carenze nella gestione delle risorse, nelle procedure operative o nelle attrezzature possono ostacolare una corretta assistenza al paziente.

Quadro normativo e giurisprudenziale

Nel corso degli anni, la giurisprudenza italiana ha elaborato un orientamento consolidato in materia di responsabilità medica. Con l’entrata in vigore della Legge Gelli-Bianco (Legge n. 24/2017), si è compiuto un passo importante verso la definizione del quadro normativo in tema di errore sanitario.

Prima della Legge Gelli-Bianco

Prima della riforma del 2017, la responsabilità del medico dipendente da struttura sanitaria pubblica era prevalentemente extracontrattuale, mentre quella della struttura era considerata contrattuale. La distinzione aveva rilevanti implicazioni sui termini di prescrizione (5 anni vs 10 anni) e sull’onere della prova.

Dopo la Legge Gelli-Bianco

Con la Legge n. 24/2017, il legislatore ha disciplinato in modo organico la responsabilità civile, penale e amministrativa in ambito sanitario:

  • Responsabilità penale: l’articolo 590-sexies del Codice Penale, introdotto dalla Legge Gelli-Bianco (Legge n. 24/2017), riguarda la “Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario”. Secondo questa disposizione, il professionista sanitario che, nell’esercizio della sua attività, provoca per colpa la morte o lesioni personali al paziente è punito secondo le pene previste dagli articoli 589 e 590 del Codice Penale. Tuttavia, non è punibile se l’evento si è verificato a causa di imperizia e il professionista ha rispettato le linee guida o, in assenza di queste, le buone pratiche clinico-assistenziali, sempre che le raccomandazioni siano adeguate alle specificità del caso concreto.
  • Responsabilità civile: viene distinta la responsabilità contrattuale della struttura (pubblica o privata) da quella extracontrattuale del sanitario. Il paziente potrà agire nei confronti della struttura per ottenere un risarcimento, dimostrando il danno e il nesso causale, mentre sarà più difficile agire direttamente contro il medico, salvo casi di colpa grave o dolo.

Come agire in caso di errore medico

In presenza di un sospetto errore medico, è fondamentale seguire alcuni passaggi chiave:

  1. Raccolta della documentazione sanitaria: cartella clinica, referti, prescrizioni.
  2. Valutazione medico-legale: per accertare il nesso causale tra condotta del sanitario e danno subito.
  3. Consulenza legale specializzata: fondamentale per valutare la strategia legale da adottare.
  4. Tentativo di conciliazione o mediazione: obbligatorio prima di adire il giudice, ai sensi della Legge Gelli-Bianco.
  5. Azione giudiziaria: per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali.

Risarcimento del danno da errore sanitario

Il danno risarcibile può comprendere:

  • Danno biologico: lesione all’integrità psicofisica.
  • Danno morale: sofferenza interiore subita.
  • Danno esistenziale: peggioramento della qualità della vita.
  • Danno patrimoniale: spese mediche, perdita della capacità lavorativa, necessità di assistenza continuativa.

Il calcolo del risarcimento si basa su tabelle predisposte dai tribunali, in particolare quelle di Milano, considerate di riferimento nazionale.

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