Gli errori odontoiatrici rappresentano una delle forme più frequenti di responsabilità medica e possono provocare danni estetici, funzionali e psicologici spesso molto gravi. Con l’aumento dei trattamenti odontoiatrici complessi – come implantologia, protesi, riabilitazioni estetiche e chirurgia orale – sono cresciuti anche i casi di pazienti che subiscono interventi eseguiti in modo scorretto o senza un’adeguata informazione preventiva.
Capire cosa costituisce un errore del dentista, come riconoscerlo e quali strumenti legali permettono di ottenere un risarcimento è fondamentale per tutelarsi in modo efficace.
In questa guida completa troverai:
- gli errori odontoiatrici più comuni;
- come accorgerti se qualcosa non è stato fatto correttamente;
- come contestare l’intervento;
- come ottenere un risarcimento tramite mediazione o causa;
- consigli pratici e una sezione FAQ per rispondere ai dubbi più comuni.
Questa risorsa è pensata sia per chi sospetta un errore del dentista, sia per chi desidera valutare la possibilità di avviare un’azione legale con l’assistenza di un avvocato esperto in responsabilità medica.
✅ Che cos’è un errore odontoiatrico?
L’errore odontoiatrico è una forma di errore medico commesso da un dentista o da uno studio dentistico nell’ambito della diagnosi, della cura o dell’esecuzione di un trattamento odontoiatrico. L’errore può derivare da:
- Imperizia (mancanza di competenza)
- Imprudenza (condotta avventata)
- Negligenza (mancanza di attenzione o trascuratezza)
Tali errori possono portare a danni fisici, funzionali ed estetici al paziente, anche permanenti.
⚠️ Quali sono i principali errori odontoiatrici?
Gli errori in ambito odontoiatrico possono variare per natura e gravità. Tra i più comuni troviamo:
- Errata diagnosi o diagnosi tardiva: una diagnosi imprecisa o tardiva può portare a trattamenti inadeguati o all’aggravamento delle condizioni del paziente.
- Impianti dentali mal posizionati: un posizionamento errato di impianti può portare a dolore cronico, mobilità dell’impianto, rigetto o danni a nervi e strutture ossee.
- Estrazioni dentarie mal eseguite: un’estrazione può causare perforazioni del seno mascellare, lesioni nervose permanenti o fratture mandibolari.
- Riabilitazioni protesiche scorrette: protesi mal progettate o realizzate con materiali scadenti possono causare masticazione inefficace, problemi articolari, infiammazioni gengivali.
- Trattamenti canalari errati: una devitalizzazione eseguita male può portare a infezioni, ascessi e necessità di ritrattamento o estrazione.
- Danni ai nervi (nervo alveolare inferiore o linguale): lesioni accidentali durante interventi chirurgici possono causare danni ai nervi. Sono tra i danni più gravi e possono causare perdita permanente della sensibilità o dolore cronico.
- Mancata informazione al paziente: il dentista è tenuto a informare il paziente sui rischi e benefici dei trattamenti. La mancata comunicazione può configurare una violazione del diritto al consenso informato e comportare responsabilità.
- Infezioni nosocomiali: l’uso di strumenti non sterilizzati adeguatamente può provocare infezioni trasmesse durante le procedure odontoiatriche.
🔍 Come riconoscere un errore odontoiatrico?
Il paziente può sospettare un errore odontoiatrico se:
- I sintomi peggiorano dopo la cura (dolore, gonfiore, febbre)
- L’aspetto estetico è compromesso
- Si sviluppano infezioni post-trattamento
- Si avverte perdita di sensibilità
- L’occlusione (morsicatura) è alterata
- L’intervento è seguito da complicazioni non preventivate
🛡️ Come contestare un errore del dentista?
Se si sospetta di essere vittima di un errore odontoiatrico, è importante agire tempestivamente:
- Richiedere la cartella clinica completa: il dentista è obbligato a fornirla entro 7 giorni dalla richiesta. Deve contenere anamnesi, trattamenti eseguiti, esami diagnostici, e piani terapeutici.
- Conservare tutta la documentazione:
- Ricevute, fatture, preventivi
- Referti di altri medici
- Esami radiologici
- Fotografie, email, messaggi
- Rivolgersi a un avvocato esperto in responsabilità medica: l’avvocato potrà valutare la fondatezza del caso con l’aiuto di un medico legale.
- Eseguire una perizia medico-legale: uno specialista odontoiatra redige una relazione tecnica che certifica l’errore e il nesso causale col danno.
- Inviare una diffida al dentista o alla sua assicurazione: l’avvocato formalizzerà la richiesta di risarcimento.
⚖️ Come ottenere un risarcimento per errore del dentista?
In caso di errore odontoiatrico, le strade percorribili sono due:
1. Composizione stragiudiziale
È il tentativo di risolvere il conflitto senza ricorrere al tribunale, tramite:
- Mediazione obbligatoria
- Negoziazione assistita
- Transazione con la compagnia assicurativa del dentista
2. Azione giudiziaria
Se la mediazione fallisce, si può agire in sede civile per ottenere il risarcimento dei danni subiti o, nei casi più gravi, anche penale (es.lesioni personali colpose).
💸 Cosa si può ottenere come risarcimento?
Il risarcimento può includere:
- Danno biologico (fisico o psicologico)
- Danno estetico
- Danno morale
- Danno esistenziale
- Spese mediche sostenute
- Spese future di ritrattamento
- Perdita di reddito da inabilità temporanea o permanente
⚖️ L’onere della prova: a chi spetta?
Secondo la giurisprudenza, è il paziente a dover dimostrare:
- L’esistenza di un contratto (anche implicito)
- Il danno subito
- Il nesso causale tra condotta del dentista ed esito dannoso
Tuttavia, una volta dimostrato il danno, spetta al dentista dimostrare di aver agito correttamente, secondo le linee guida e le buone pratiche cliniche.
📈 Quanto tempo si ha per agire?
- 5 anni: per agire in sede civile (responsabilità contrattuale)
- 3 o 5 anni: per responsabilità extracontrattuale
- 6 anni: per responsabilità penale (lesioni personali)
Il termine decorre da quando il paziente ha piena consapevolezza dell’errore e del danno subito.
📘 Cosa dice la giurisprudenza?
La giurisprudenza ha affrontato numerosi casi di responsabilità odontoiatrica, delineando principi chiave:
- Obbligo di diligenza e perizia: il dentista deve operare con la diligenza e perizia richieste dalla professione. In caso contrario, può essere ritenuto responsabile per i danni causati.
- Onere della prova: in caso di contestazione, spetta al dentista dimostrare di aver operato correttamente e che eventuali danni non sono a lui imputabili.
- Consenso informato: la Corte di Cassazione ha ribadito l’importanza del consenso informato, sottolineando che la sua assenza può costituire un autonomo motivo di responsabilità.
✅ Cassazione Civile, Sez. III, Sent. n. 8826/2007 – “Il dentista è tenuto a un’obbligazione di risultato per prestazioni protesiche e ortodontiche.”
✅ Cassazione Civile, Sez. III, Sent. n. 10297/2011 – “L’odontoiatra è responsabile se l’intervento ha aggravato la patologia, anche in presenza di consenso informato.”
📝 Consigli pratici al paziente danneggiato
- Non aspettare troppo: i danni possono peggiorare e i termini di prescrizione possono scadere.
- Non fidarti delle rassicurazioni verbali del dentista: documenta tutto.
- Fatti assistere da un legale esperto fin da subito.
- Fai esaminare il tuo caso da un medico legale odontoiatra di parte.
- Valuta anche il danno psicologico, non solo fisico.
❓ FAQ – Domande frequenti sugli errori odontoiatrici
Puoi sospettare un errore odontoiatrico quando il dolore persiste o peggiora, quando emergono infezioni, quando la sensibilità diminuisce o quando il risultato estetico è diverso da quello promesso. Se hai dubbi, una perizia medico-legale può confermare con precisione se c’è stato un errore professionale.
I sintomi tipici sono dolore cronico, spostamento dell’impianto, infiammazione gengivale continua, difficoltà nella masticazione o perdita di sensibilità. In questi casi è consigliabile una valutazione medico-legale per stabilire se il dentista ha operato con imperizia.
I termini di prescrizione variano:
5 anni per la responsabilità contrattuale
3–5 anni per responsabilità extracontrattuale
6 anni per lesioni penali
Il termine decorre dal momento in cui scopri l’errore, non dalla data dell’intervento.
Sì, il paziente deve provare il danno subito e il nesso causale con l’intervento del dentista. In seguito, spetta al dentista dimostrare di aver agito correttamente.
Sì, è un passaggio fondamentale. Il dentista deve consegnarla entro 7 giorni. In caso di rifiuto, può configurarsi una violazione dei diritti del paziente.
Sì, nella quasi totalità dei casi. La perizia è indispensabile per dimostrare l’errore e quantificare il danno.
Il costo varia da 300 € a 1.500 €, a seconda della complessità. In alcuni casi l’avvocato può anticipare la spesa e recuperarla nel risarcimento.
Sì, la giurisprudenza riconosce il danno estetico come autonomamente risarcibile.
No, il consenso informato non copre l’imperizia o la negligenza professionale.
Sì, molti casi si risolvono in mediazione o tramite accordo stragiudiziale con l’assicurazione del dentista.
Assolutamente sì, le lesioni al nervo alveolare inferiore o linguale sono tra i danni più gravi e spesso comportano risarcimenti elevati.
Il paziente può sviluppare parestesie, formicolio, dolore o perdita di sensibilità. È un tipico caso di responsabilità odontoiatrica.
Sì, l’uso di materiali inadeguati può configurare negligenza professionale e generare responsabilità.
Sì, soprattutto quando l’infezione deriva da mancata sterilizzazione o da errore nella procedura.
Sì, una devitalizzazione eseguita male può causare infezioni e danni permanenti.
Sì, le protesi rientrano tra le prestazioni odontoiatriche con obbligazione di risultato.
La mancanza di consenso informato è motivo di responsabilità autonoma e può generare risarcimento.
Sì, il danno psicologico rientra tra i danni risarcibili, soprattutto quando il danno estetico è importante.
🔄 Conclusione
Gli errori odontoiatrici possono causare danni fisici, estetici, psicologici ed economici anche molto gravi. Conoscere i propri diritti e agire correttamente sin dall’inizio è fondamentale per ottenere un equo risarcimento. Documentazione, perizia medico-legale e assistenza di un avvocato specializzato sono gli strumenti decisivi per far valere le proprie ragioni.
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