Proposta di assunzione: guida per lavoratori e datori di lavoro

La proposta di assunzione è uno degli strumenti più utilizzati nel mondo del lavoro per formalizzare l’intenzione di avviare un rapporto lavorativo.

Spesso sottovalutata, ha invece un valore giuridico rilevante che può generare obblighi per entrambe le parti.

Cosa accade se una delle due parti non rispetta quanto pattuito? Quali sono le conseguenze giuridiche? E come si può agire per tutelarsi?

In questa guida analizzeremo nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere: come funziona una proposta di assunzione, gli obblighi delle parti e le implicazioni legate al mancato rispetto, analizzando la giurisprudenza rilevante e i casi più significativi.

Indice dei contenuti

  • Cos’è una proposta di assunzione
  • Valore legale della proposta di assunzione
  • Obblighi delle parti
  • È possibile revocare una proposta di assunzione?
  • Conseguenze del mancato rispetto della proposta di assunzione
  • Esempi pratici
  • Come prevenire problemi: consigli utili
  • Il ruolo della consulenza legale
  • Giurisprudenza rilevante
  • FAQ – domande frequenti

Cos’è una proposta di assunzione

Una proposta di assunzione è un atto con cui un datore di lavoro manifesta formalmente la volontà di assumere una persona, indicando le principali condizioni del futuro rapporto di lavoro.

Quando firmata da entrambe le parti, assume il valore di un contratto preliminare vincolante per entrambi i sottoscrittori.

Per essere efficace una proposta di assunzione dovrebbe includere:

  • Dati delle Parti: informazioni complete del datore di lavoro e del candidato
  • Data di inizio: specifica del giorno in cui inizierà il rapporto di lavoro
  • Tipologia di contratto: a tempo determinato, indeterminato o altro
  • Inquadramento e mansioni: livello, qualifica e descrizione delle attività previste
  • Retribuzione: importo e modalità di pagamento
  • Sede di lavoro: luogo dove si svolgerà l’attività lavorativa
  • Periodo di prova: durata e condizioni, se previsto

Le proposte di assunzione possono includere clausole accessorie, come:

  • Patto di non concorrenza: limita l’attività lavorativa del dipendente dopo la cessazione del rapporto. Deve essere redatto per iscritto, prevedere un compenso specifico e avere limiti di durata, oggetto e ambito territoriale.
  • Clausola di riservatezza: obbliga il lavoratore a non divulgare informazioni sensibili dell’azienda.

Tali clausole devono essere formulate con attenzione per essere valide e non ledere i diritti delle parti.

Valore legale della proposta di assunzione

Da un punto di vista giuridico, la proposta di assunzione rientra nella categoria degli atti unilaterali recettizi.

Secondo l’art. 1326 del Codice Civile, la proposta contrattuale vincola chi la formula fino a che:

  • Non viene revocata prima dell’accettazione
  • Non scade il termine per accettarla

Se la proposta è formulata in modo dettagliato e il candidato la accetta, il contratto è considerato perfezionato anche se l’assunzione non è ancora stata formalizzata.

Obblighi delle parti

Per il datore di lavoro

Una volta firmata la proposta di assunzione, il datore di lavoro è tenuto a:

  • Rispettare le condizioni pattuite
  • Formalizzare il contratto di lavoro
  • Comunicare l’assunzione agli Enti competenti

Per il lavoratore

Il lavoratore, dal canto suo, ha l’obbligo di:

  • Presentarsi al lavoro nella data stabilita
  • Rispettare le condizioni pattuite nella proposta

In caso di inadempienza, si può configurare un danno per il datore di lavoro, anche solo in termini organizzativi, e il lavoratore potrebbe essere tenuto ad un risarcimento.

È possibile revocare una proposta di assunzione?

Da parte del datore:

Sì, ma solo prima dell’accettazione del candidato. Se la proposta viene revocata dopo l’accettazione, il datore può essere chiamato a:

  • Indennizzare il lavoratore per danni patrimoniali (es. rinuncia ad altri lavori)
  • Pagare l’intero periodo previsto nel contratto (in caso di contratto già perfezionato)

Da parte del lavoratore:

Può rifiutare prima dell’accettazione o revocare entro i termini previsti, ma dopo l’accettazione può esserci responsabilità per inadempimento.

Conseguenze del mancato rispetto della proposta di assunzione

Secondo l’articolo 1337 del Codice Civile, le parti devono comportarsi secondo buona fede durante le trattative precontrattuali. Se una parte interrompe ingiustificatamente le trattative dopo aver indotto l’altra a confidare nella conclusione del contratto, può essere ritenuta responsabile per i danni causati.

Conseguenze per il datore di lavoro

  • Rifiuto dell’assunzione: se il datore non rispetta l’impegno preso, il lavoratore può richiedere un risarcimento per il danno subito. La giurisprudenza ha stabilito che in caso di mancata assunzione, il risarcimento può essere pari al 50% degli emolumenti che il lavoratore avrebbe percepito.
  • Assunzioni obbligatorie: in situazioni in cui l’assunzione è obbligatoria per legge, come nel caso di categorie protette, il rifiuto ingiustificato può comportare il diritto al risarcimento integrale del danno.

Conseguenze per il lavoratore

  • Mancata presa di servizio: se il lavoratore non si presenta al lavoro alla data concordata, può essere tenuto a pagare una penale prevista nella lettera di assunzione
  • Violazione della buona fede: la mancata comunicazione di informazioni rilevanti o la presentazione di documenti falsi durante il processo di assunzione può giustificare la revoca dell’offerta di lavoro.

Esempi pratici

Caso 1: Lettera di impegno non rispettata

Un candidato riceve una lettera di impegno all’assunzione, lascia il precedente lavoro, ma l’azienda ritira l’offerta. Il lavoratore può richiedere un risarcimento per le perdite subite, come stabilito dalla giurisprudenza.

Caso 2: Il lavoratore non si presenta al lavoro

Un dirigente accetta un’offerta di lavoro con decorrenza posticipata, ma decide di non prendere servizio alla data concordata. La lettera di assunzione prevedeva una clausola penale in caso di mancata presa di servizio. Il Tribunale di Forlì ha ritenuto legittima la richiesta dell’azienda di ottenere il pagamento della penale.

Caso 3: Il datore di lavoro revoca l’offerta dopo l’accettazione

Un candidato firma la lettera di assunzione, ma il datore di lavoro scopre che il candidato ha fornito informazioni false durante il processo di selezione. Il Tribunale di Milano ha stabilito che la revoca dell’offerta era legittima a causa della violazione dell’obbligo di buona fede da parte del candidato.

Come prevenire problemi: consigli utili

Formalizzare sempre per iscritto ogni accordo di assunzione

Includere clausole specifiche per tutelarsi in caso di inadempienza

Verificare le clausole contenute nella lettera e richiedere chiarimenti prima di firmare

Conservare tutte le comunicazioni (email, messaggi, documenti)

Consultare un esperto legale per la redazione di clausole accessorie o in caso di revoche o modifiche dell’accordo

Il ruolo della consulenza legale

Un avvocato specializzato in diritto del lavoro può offrire assistenza preziosa in diverse fasi:

  • Revisione della lettera di assunzione: per assicurarsi che tutte le clausole siano chiare e conformi alla legge
  • Consulenza in caso di controversie: fornendo orientamento su come procedere legalmente
  • Rappresentanza legale: in tribunale o durante le negoziazioni con la controparte

Giurisprudenza rilevante

La giurisprudenza ha più volte affrontato casi di inadempimento rispetto alla lettera di assunzione. Di seguito, alcune delle sentenze più rilevanti:

  • Cass. Civ., Sez. Lavoro, n. 20553/2011: Ha sancito che la lettera di assunzione costituisce “promessa di contratto” ai sensi dell’art. 1326 c.c., ed è vincolante se accettata.
  • Cass. Civ., Sez. Lavoro, n. 17676/2014: Ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno per un lavoratore che ha rinunciato a un’altra opportunità lavorativa in seguito a una promessa di assunzione non rispettata.
  • Cass. Civ., Sez. Lavoro, n. 2910/2016: La Corte ha stabilito che l’inadempimento della promessa di assunzione può dar luogo a responsabilità contrattuale anche in assenza di un contratto di lavoro firmato.
  • Cass. Civ., Sez. Lavoro, n. 24742/2015: La Corte ha stabilito che la responsabilità precontrattuale sussiste quando le trattative giungono a uno stadio avanzato, inducendo l’altra parte a confidare nella conclusione del contratto. L’interruzione ingiustificata di tali trattative può comportare l’obbligo di risarcimento.
  • Consiglio di Stato n. 8633/2023: Il Consiglio di Stato ha confermato che in caso di mancata assunzione, il risarcimento non può corrispondere all’intero importo degli stipendi non percepiti, ma deve essere quantificato equitativamente, tenendo conto delle circostanze specifiche del caso.

FAQ – domande frequenti

❓ Una proposta di assunzione è vincolante?

Sì, se firmata da entrambe le parti è vincolante e costituisce un contratto preliminare.

❓ Cosa succede se il datore di lavoro non rispetta la proposta?

Il lavoratore può agire legalmente per ottenere l’adempimento dell’accordo o il risarcimento dei danni subiti.

❓ Il lavoratore può rifiutare l’assunzione dopo aver accettato la proposta?

No, l’accettazione rende la proposta vincolante. Un rifiuto successivo può comportare l’obbligo di risarcire il datore di lavoro per eventuali danni.

❓ È possibile includere un patto di non concorrenza nella proposta?

Sì, ma deve rispettare determinati requisiti legali per essere valido, come la forma scritta, la previsione di un compenso e limiti di durata e ambito.

❓ Vale anche una proposta via email o WhatsApp?

Sì, purché contenga gli elementi essenziali e sia riconducibile al mittente.

❓ Quanto tempo ha valore una proposta?

Dipende da quanto indicato nella stessa, se non specificato si applica un termine ragionevole.

❓Cosa devo fare se una proposta di assunzione non viene rispettata?

È consigliabile consultare un avvocato per valutare le opzioni legali disponibili, raccogliere tutte le prove della promessa e delle conseguenze subite.

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