Il licenziamento per giusta causa è una delle forme più gravi e immediate di cessazione del rapporto di lavoro.
Si verifica quando il datore di lavoro ritiene che il comportamento del dipendente abbia compromesso in maniera irreparabile il vincolo fiduciario.
Questo tipo di licenziamento ha implicazioni significative sia per l’azienda che per il lavoratore.
In questa guida approfondita esploreremo quando è legittimo, quali sono i diritti del dipendente, le normative di riferimento e le vie legali per difendersi.
Indice degli argomenti
- Cos’è il licenziamento per giusta causa
- Differenza tra giusta causa e giustificato motivo
- Quando è legittimo il licenziamento per giusta causa?
- Procedura del licenziamento per giusta causa
- Come impugnare il licenziamento
- Diritti del lavoratore in caso di licenziamento per giusta causa
- Consigli utili per il lavoratore
- FAQ – domande frequenti
Cos’è il licenziamento per giusta causa
Il licenziamento per giusta causa è una forma di recesso unilaterale del contratto di lavoro da parte del datore, motivato da un comportamento del lavoratore talmente grave da non consentire la prosecuzione, nemmeno provvisoria, del rapporto lavorativo.
Il licenziamento per giusta causa è regolato dall’art. 2119 del Codice Civile, che prevede la possibilità di recesso immediato dal contratto in presenza di una causa che non consenta la prosecuzione del rapporto.
Differenza tra giusta causa e giustificato motivo
Occorre distinguere tra:
- Licenziamento per giusta causa: immediato, senza preavviso, per fatti gravi
- Licenziamento per giustificato motivo soggettivo: per comportamento meno grave ma comunque inadempiente, con obbligo di preavviso
Quando è legittimo il licenziamento per giusta causa?
Affinché un licenziamento per giusta causa sia ritenuto legittimo devono sussistere alcuni requisiti fondamentali:
- Gravità oggettiva del comportamento
- Proporzionalità tra condotta e sanzione
- Immediata contestazione dell’addebito
- Rispetto della procedura prevista dall’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori
La giurisprudenza ha individuato diverse condotte che possono costituire giusta causa di licenziamento, tra cui:
- Furto o appropriazione indebita di beni aziendali
- Danneggiamento intenzionale di beni aziendali
- Aggressioni verbali o fisiche sul luogo di lavoro
- Grave insubordinazione
- Assenze ingiustificate reiterate
- Ripetute violazioni delle norme disciplinari
- Violazione del segreto professionale
Procedura del licenziamento per giusta causa
Il datore di lavoro deve seguire una procedura specifica per garantire la legittimità del licenziamento:
- Contestazione disciplinare: comunicazione scritta al lavoratore dei fatti contestati, con descrizione chiara e dettagliata.
- Termine per la difesa: il lavoratore ha 5 giorni per presentare giustificazioni o prove a sua difesa, eventualmente assistito da un rappresentante sindacale.
- Decisione finale: dopo l’esame delle giustificazioni, il datore può procedere al licenziamento, notificandolo formalmente per iscritto con le motivazioni.
⚠️Il mancato rispetto di tali passaggi rende il licenziamento impugnabile per vizio procedurale.
Come impugnare il licenziamento
Il lavoratore che ritiene illegittimo il licenziamento per giusta causa può impugnarlo seguendo questi passaggi:
1. Impugnazione stragiudiziale
Entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione di licenziamento, il lavoratore deve inviare una comunicazione scritta al datore di lavoro manifestando l’intenzione di impugnare il recesso.
2. Impugnazione giudiziale
Entro 180 giorni dall’invio della comunicazione, il lavoratore deve depositare il ricorso presso la sezione lavoro del tribunale o avviare un tentativo di conciliazione o arbitrato.
3. Conciliazione
Si può tentare una conciliazione presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Se non si raggiunge un accordo, il lavoratore può procedere con l’azione giudiziaria.
In caso di riconoscimento dell’illegittimità, il giudice può disporre:
- Reintegra nel posto di lavoro
- Indennità risarcitoria fino a 24 mensilità
👉 L’onere della prova della sussistenza della giusta causa è a carico del datore di lavoro.
Diritti del lavoratore in caso di licenziamento per giusta causa
Anche in caso di licenziamento per giusta causa, il lavoratore ha diritto a:
- Trattamento di Fine Rapporto (TFR): calcolato in base all’anzianità di servizio maturata fino alla data di cessazione del rapporto.
- Retribuzioni maturate: inclusi eventuali ferie non godute, permessi non usufruiti, tredicesima e quattordicesima, se previste dal contratto collettivo.
- Indennità NASPI: se il licenziamento è considerato involontario, il lavoratore può richiedere l’indennità di disoccupazione NASPI.
Consigli utili per il lavoratore
✅Conserva copia di ogni comunicazione ricevuta dal datore
✅Richiedi supporto immediato a un legale esperto in diritto del lavoro
✅Non firmare nulla senza aver consultato un avvocato
✅Mantieni comportamenti professionali anche dopo il licenziamento
✅Rispetta i termini per l’impugnazione per non perdere i tuoi diritti
✅Valuta la possibilità di una conciliazione prima di intraprendere un’azione legale
👉 Scopri come scegliere l’avvocato giusto per la tua causa di lavoro
FAQ – domande frequenti
❓Il licenziamento per giusta causa prevede il preavviso?
No, il licenziamento per giusta causa è immediato e non prevede preavviso.
❓Posso impugnare un licenziamento per giusta causa?
Sì, entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione scritta.
❓Serve un avvocato per difendermi?
Non è obbligatorio, ma è fortemente consigliato per tutelare i propri diritti.
❓Quali sono i tempi di una causa per licenziamento illegittimo?
Dipende dalla complessità del caso, ma in media tra 6 mesi e 2 anni.
❓Che differenza c’è tra giusta causa e giustificato motivo?
La giusta causa è più grave e immediata, il giustificato motivo richiede il preavviso.
❓Il lavoratore ha diritto al TFR in caso di licenziamento per giusta causa?
Sì, il lavoratore ha diritto al TFR maturato fino alla data di cessazione del rapporto.
❓Come può il lavoratore impugnare un licenziamento per giusta causa?
Deve inviare una comunicazione scritta al datore di lavoro entro 60 giorni dalla ricezione del licenziamento e, successivamente, depositare il ricorso presso il tribunale o avviare un tentativo di conciliazione entro 180 giorni.
❓È possibile ottenere l’indennità di disoccupazione NASPI dopo un licenziamento per giusta causa?
Sì, se il licenziamento è considerato involontario, il lavoratore può richiedere la NASPI.
👉 Se hai ricevuto una comunicazione di licenziamento per giusta causa e ritieni che sia ingiustificata, non esitare a consultare un esperto in diritto del lavoro per valutare la tua situazione e difendere i tuoi diritti.