Indice degli argomenti
- Cos’è l’infortunio in itinere?
- Requisiti per il riconoscimento dell’infortunio in itinere
- Cosa copre l’infortunio in itinere?
- Esempi di infortunio in itinere
- Come tutelarsi: consigli utili
- Normativa di riferimento sull’infortunio in itinere
- Giurisprudenza e sentenze della Corte di Cassazione
- Domande frequenti – FAQ sull’infortunio in itinere
Cos’è l’infortunio in itinere?
L’infortunio in itinere è un evento traumatico che avviene durante il tragitto che il lavoratore compie per recarsi da casa al lavoro e viceversa. Viene considerato a tutti gli effetti un infortunio sul lavoro e la normativa, in particolare l’art. 12 del D.Lgs. 38/2000, ha esteso la copertura assicurativa INAIL a questi eventi, purché rispetti determinati requisiti previsti dalla legge.
Tipologie di percorsi coperti
- abitazione ↔ luogo di lavoro: tragitto quotidiano per recarsi al lavoro.
- luogo di lavoro ↔ luogo di consumazione dei pasti: durante la pausa pranzo.
- tra sedi diverse dell’azienda: per lavoratori che operano in più sedi o cantieri.
Requisiti per il riconoscimento dell’infortunio in itinere
Affinché l’infortunio in itinere sia riconosciuto come tale e quindi indennizzabile dall’INAIL, devono sussistere specifici requisiti:
1. Finalità lavorativa del tragitto
Il percorso deve essere effettuato al fine di recarsi al lavoro o per rientrare al domicilio. La Cassazione ha chiarito che anche gli spostamenti funzionali alla prestazione lavorativa rientrano nella tutela assicurativa.
2. Percorso abituale e diretto
Il tragitto deve essere quello normalmente utilizzato dal lavoratore. Deviazioni o interruzioni volontarie per motivi personali possono escludere la copertura assicurativa, configurando il cosiddetto “rischio elettivo”.
3. Uso del mezzo di trasporto idoneo
Il mezzo utilizzato deve essere ritenuto necessario, proporzionato e congruo rispetto alle esigenze del lavoratore. L’utilizzo del mezzo privato è ammesso, ma solo in assenza di trasporto pubblico adeguato.
4. Nesso causale tra tragitto e infortunio
L’evento deve essere strettamente connesso all’attività lavorativa.
Cosa copre l’infortunio in itinere?
L’infortunio in itinere è coperto dall’assicurazione obbligatoria INAIL e garantisce al lavoratore:
- indennità per inabilità temporanea assoluta per il periodo di assenza dal lavoro, a decorrere dal 4° giorno in poi;
- copertura delle spese mediche correlate all’infortunio;
- indennizzo per danno biologico in caso di menomazione permanente;
- rendita ai superstiti in caso di decesso del lavoratore.
Sono esclusi gli infortuni derivanti da:
- comportamenti gravemente imprudenti;
- stati di ebbrezza o alterazione da stupefacenti;
- deviazioni non giustificate del percorso.
Esempi pratici di infortunio in itinere
Esempio 1: Tragitto casa-lavoro con incidente stradale
Marco, impiegato in un ufficio, subisce un incidente stradale mentre si reca al lavoro seguendo il percorso abituale. L’INAIL riconosce l’infortunio in itinere.
Esempio 2: Deviazione per accompagnare il figlio a scuola
Lucia accompagna ogni giorno suo figlio a scuola prima di recarsi in ufficio. Subisce una caduta sul marciapiede durante il tragitto. L’INAIL riconosce l’infortunio, trattandosi di deviazione abituale e motivata.
Esempio 3: Sosta per acquisti personali
Gianni fa una deviazione per andare al supermercato e si infortuna. In questo caso, l’infortunio non viene riconosciuto perché si tratta di deviazione non necessaria.
Esempio 4: Deviazione per motivi personali
Un dipendente devia dal percorso abituale per accompagnare un collega e subisce un infortunio. l’infortunio non viene riconosciuto perché si tratta di una scelta personale non necessaria.
Esempio 5: Uso del mezzo privato
Un lavoratore utilizza l’auto privata per recarsi al lavoro nonostante la presenza di mezzi pubblici efficienti. In caso di infortunio, l’evento potrebbe non essere riconosciuto come in itinere.
Come tutelarsi: consigli utili
- Seguire sempre il percorso più diretto e sicuro;
- Evitare deviazioni non necessarie;
- Conservare ogni documentazione utile (verbale dell’incidente, referti, ricevute);
- Contattare tempestivamente il datore di lavoro e l’INAIL;
- Rivolgersi a un patronato o a un legale specializzato in diritto del lavoro se si hanno dubbi o problemi nel riconoscimento.
Normativa di riferimento sull’infortunio in itinere
La base normativa dell’infortunio in itinere è contenuta nel:
- Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008)
- Testo Unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (D.P.R. 1124/1965)
Il riferimento più specifico si trova nell’articolo 12 del D.Lgs. 38/2000, che ha introdotto il concetto di “occasione di lavoro” anche per gli spostamenti casa-lavoro.
Giurisprudenza e sentenze della Corte di Cassazione
La giurisprudenza ha avuto un ruolo fondamentale nel definire i confini dell’infortunio in itinere.
Riportiamo alcune delle sentenze più rilevanti:
Sentenza Cassazione n. 22759/2018
Ha riconosciuto l’infortunio in itinere anche in caso di deviazione del tragitto per necessità familiari (accompagnare i figli a scuola), purché la deviazione sia ritenuta “necessaria e abituale”.
Sentenza Cassazione n. 15038/2020
Non è stato riconosciuto l’infortunio in itinere a un lavoratore che ha deviato il percorso per motivi personali non legati a necessità lavorative o familiari.
Sentenza Cassazione n. 12649/2022
Ha ribadito che l’uso del mezzo proprio è giustificato solo se il mezzo pubblico è inadeguato o assente, altrimenti l’infortunio non è riconoscibile.
Sentenza n. 28429/2024
La Cassazione ha riconosciuto come infortunio in itinere l’evento occorso a un lavoratore durante lo spostamento tra cantieri aziendali, sottolineando la funzionalità dello spostamento rispetto all’attività lavorativa.
Domande frequenti – FAQ sull’infortunio in itinere
1. Devo dimostrare che l’infortunio è avvenuto durante il tragitto?
Sì, è necessario fornire documentazione (referti, testimonianze, verbali) che provi luogo e orario compatibili con l’orario lavorativo.
2. Posso usare l’auto privata per andare al lavoro?
Sì, ma l’uso deve essere giustificato da necessità. In caso contrario, l’infortunio potrebbe non essere indennizzabile.
3. L’infortunio è coperto se uso il motorino o la bici?
Sì, a condizione che siano mezzi idonei e giustificabili rispetto alla distanza e sicurezza del tragitto.
4. Cosa succede se l’infortunio avviene durante una pausa caffè fuori ufficio?
Non rientra nell’infortunio in itinere, ma può essere valutato come infortunio in occasione di lavoro, se legato all’attività lavorativa.
5. Cosa si intende per rischio elettivo?
È il rischio derivante da scelte personali del lavoratore, che esclude la copertura assicurativa.
6. Cosa fare in caso di infortunio in itinere?
Informare immediatamente il datore di lavoro e presentare la denuncia all’INAIL entro i termini previsti.
7. Posso fare ricorso se l’INAIL non riconosce l’infortunio?
Sì, è possibile fare ricorso tramite legale del lavoro o patronato, entro i termini previsti.
L’infortunio in itinere rappresenta una forma importante di tutela per i lavoratori, ma è fondamentale conoscere le regole e i limiti previsti dalla legge. Conoscere i requisiti per il riconoscimento e le modalità di indennizzo è fondamentale per tutelare i propri diritti.
In caso di dubbi o necessità di assistenza, è consigliabile rivolgersi a un esperto in materia di diritto del lavoro.
Hai subito un infortunio in itinere?