Cause di lavoro

  >  Tipologie di richiesta  >  Cause di lavoro

Sei un lavoratore e hai subito un torto? Hai bisogno di assistenza legale per un problema inerente al tuo rapporto di lavoro? Entra in contatto con i migliori avvocati specializzati in diritto del lavoro.

L’avvocato del lavoro, o giuslavorista, è un professionista che si occupa delle controversie che possono insorgere in materia di lavoro, sia tra lavoratori e datori di lavoro che tra enti pubblici e dipendenti. Le sue competenze sono molteplici e si estendono a tutti gli aspetti del rapporto di lavoro, dalla fase di costituzione alla fase di risoluzione.

Approfondimenti

 

Cosa fa l’avvocato del lavoro

L’avvocato del lavoro svolge un ruolo fondamentale nella tutela dei diritti dei lavoratori. L’avvocato specializzato in diritto del lavoro assiste il lavoratore in tutte le fasi del processo, dalla fase stragiudiziale alla fase giudiziale, fornendo consulenza e assistenza legale.

Nella fase stragiudiziale, l’avvocato può aiutarti a:

  • Valutare la fondatezza della tua pretesa: l’avvocato deve verificare se il lavoratore ha effettivamente diritto a ottenere quanto richiesto.
  • Redigere la lettera di diffida: la lettera di diffida è un documento con cui il lavoratore chiede al datore di lavoro di adempiere alla sua richiesta entro un termine ragionevole.
  • Assisterti in sede di conciliazione: l’avvocato può condurre le trattative con il datore di lavoro nel tentativo di trovare un accordo fuori dal tribunale.

Nella fase giudiziale, l’avvocato si occuperà di:

  • Redigere il ricorso al giudice del lavoro: il ricorso è il documento con cui il lavoratore chiede al giudice di tutelare i suoi diritti.
  • Rappresentarti in giudizio: l’avvocato ti assisterà durante tutte le fasi del giudizio, dalla fase istruttoria alla fase decisionale.

Parallelamente sarà anche compito dell’avvocato:

  • Fornire consulenza legale: l’avvocato può aiutarti a comprendere le opzioni a tua disposizione e a prendere le decisioni migliori per tutelare i tuoi diritti.
  • Valutare la documentazione: l’avvocato esamina la documentazione prodotta da te, dal datore di lavoro e da altri soggetti coinvolti nella controversia.
  • Ricercare il diritto: l’avvocato studia le norme di diritto del lavoro applicabili alla controversia.
  • Elaborare la strategia: l’avvocato elabora una strategia per tutelare i tuoi diritti.

 

Il compenso dell’avvocato per una causa di lavoro

Quanto costa l’avvocato per una causa di lavoro? La parcella dell’avvocato può essere determinata in diversi modi:

  • accordo tra l’avvocato e l’assistito: in questo caso, l’avvocato e il lavoratore concordano un compenso fisso o a percentuale, che può essere anticipato o corrisposto a seguito dell’esito della causa.
  • parametri ministeriali: i parametri ministeriali sono dei valori stabiliti dal Ministero della Giustizia che indicano il compenso minimo che un avvocato può richiedere per una determinata attività professionale. Il compenso pattuito tra l’avvocato e il lavoratore non può essere inferiore ai parametri ministeriali.
  • risarcimento ottenuto: in alcuni casi il giudice può condannare il datore di lavoro al pagamento delle spese legali, che includono anche il compenso dell’avvocato. In questo caso, l’avvocato è tenuto a farsi liquidare il compenso dal datore di lavoro.

Il compenso dell’avvocato per una causa di lavoro può variare da poche centinaia di euro a diverse migliaia a seconda della tipologia di causa, della complessità della controversia, e dell’esperienza dell’avvocato.

In particolare, le cause di lavoro che richiedono un impegno maggiore dell’avvocato, come le cause di impugnazione di licenziamento o di risarcimento danni da infortunio sul lavoro, determinano un compenso più elevato.

L’avvocato è tenuto a fornire al lavoratore un preventivo scritto del compenso che intende richiedere, prima di iniziare a svolgere l’incarico.

Vuoi ricevere fino a 5 preventivi per una causa di lavoro?
Trova un avvocato
 

Cause risarcitorie di lavoro: come vincere

Il rapporto di lavoro è regolato da una serie di norme che tutelano i diritti dei lavoratori. In caso di violazione di tali norme, il lavoratore può esperire un’azione risarcitoria nei confronti del datore di lavoro. Per vincere una causa risarcitoria di lavoro, è importante:

  • Aver ragione. Il lavoratore deve dimostrare che il datore di lavoro ha violato un suo diritto.
  • Documentare la controversia. Il lavoratore deve raccogliere la documentazione necessaria per dimostrare la violazione del suo diritto.
  • Rivolgersi a un avvocato. Un avvocato specializzato in diritto del lavoro può fornire assistenza e consulenza legale.

 

Documentazione necessaria in una causa del lavoro

E’ importante raccogliere tutta la documentazione utile a supportare una causa risarcitoria di lavoro. La documentazione varia a seconda della tipologia di causa, in generale può includere:

  • Documenti contrattuali come il contratto di lavoro, il libretto di lavoro, le buste paga.
  • Documenti relativi alla controversia come testimoni, registrazioni audio o video, fotografie, corrispondenza cartacea o digitale, eventuali referti medici
  • Documenti di natura legale come pareri di esperti, sentenze di tribunali simili.

Potrebbe interessarti anche: Patto di non concorrenza: guida completa per aziende e lavoratori

 

Principali tipologie di cause del lavoro

Le cause risarcitorie di lavoro possono essere suddivise in due grandi categorie:

  • Cause individuali: le cause individuali riguardano un singolo lavoratore o un gruppo di lavoratori.
  • Cause collettive: le cause collettive riguardano un gruppo di lavoratori o tutti i lavoratori di un’azienda o di un settore.

Andiamo ora ad analizzare le fattispecie più comuni

 

Impugnazione del licenziamento

Hai ricevuto un licenziamento che ritieni illegittimo? In questo caso, è fondamentale rivolgersi a un avvocato esperto in diritto del lavoro per tutelare i tuoi diritti.

Cosa fa l’avvocato in caso di impugnazione del licenziamento?

L’avvocato del lavoro ti aiuterà a:

  • Valutare la legittimità del licenziamento: l’avvocato analizzerà il tuo caso e ti dirà se il licenziamento è legittimo o se ci sono i presupposti per impugnarlo.
  • Impugnare il licenziamento: l’avvocato redigerà e invierà al datore di lavoro l’atto di impugnazione del licenziamento.
  • Assisterti in sede di conciliazione: l’avvocato può assisterti nel tentativo di trovare un accordo con il datore di lavoro in sede di conciliazione.
  • Rappresentarti in giudizio: se la conciliazione non va a buon fine, l’avvocato ti rappresenterà in tutte le fasi del giudizio, sia in primo grado che in appello.

Come si svolge una controversia di impugnazione del licenziamento?

La controversia di impugnazione del licenziamento si svolge in diverse fasi:

  1. Impugnazione del licenziamento: il lavoratore, entro 60 giorni dalla ricezione del licenziamento, deve inviare al datore di lavoro un atto di impugnazione. L’atto di impugnazione deve essere redatto da un avvocato e deve contenere le motivazioni per cui il licenziamento è ritenuto illegittimo.
  2. Tentativo di conciliazione: il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali invita le parti a un tentativo di conciliazione. La conciliazione è un tentativo di trovare un accordo tra le parti senza dover ricorrere al giudice. Leggi anche: Arbitrato nelle controversie di lavoro: la guida completa
  3. Giudizio: se la conciliazione non va a buon fine, il lavoratore può avviare un giudizio in tribunale. Il giudizio si svolge in due fasi: primo grado e appello.
  4. Sentenza: al termine del giudizio, il giudice emette una sentenza che può essere di accoglimento o di rigetto del ricorso del lavoratore.

In caso di accoglimento del ricorso, il giudice può disporre:

  • La reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro: il lavoratore ha diritto a tornare a lavorare presso il datore di lavoro.
  • Il risarcimento del danno: il lavoratore ha diritto a un risarcimento danni per il periodo di mancata retribuzione.

In caso di rigetto del ricorso, il licenziamento è invece confermato.

I tempi di una controversia di impugnazione del licenziamento possono variare a seconda della complessità del caso e del carico di lavoro del tribunale. In media, una controversia di impugnazione del licenziamento dura circa un anno.

Leggi anche: Licenziamento per giusta causa: legittimità e diritti del lavoratore

Hai bisogno di un avvocato per un caso di licenziamento?
Trova un avvocato
 

Infortuni sul lavoro e malattie professionali

La tutela della salute e della sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale dei lavoratori. Se ritieni di aver subito un infortunio sul lavoro o una malattia professionale puoi aver diritto ad un indennizzo.
L’avvocato del lavoro si occuperà di innanzitutto di valutare il caso: analizzerà la tua situazione e ti dirà se hai diritto a un risarcimento e, in caso affermativo, a quanto ammonta. Dopodiché ti affiancherà nelle varie fasi della controversia:

  1. Denuncia all’INAIL: il lavoratore deve inviare la denuncia all’INAIL entro 15 giorni dall’infortunio o dalla diagnosi di malattia professionale.
  2. Valutazione dell’INAIL: l’INAIL valuta la domanda di indennizzo e decide se accoglierla o respingerla.
  3. Ricorso contro l’INAIL: se l’INAIL respinge la domanda di indennizzo o ne riconosce un importo inferiore a quello che ritieni dovuto, puoi presentare ricorso entro 60 giorni.
  4. Valutazione delle responsabilità del datore di lavoro: l’avvocato può aiutarti a raccogliere le prove necessarie per dimostrare la responsabilità del datore di lavoro e a quantificare il danno da te subito.
  5. Conciliazione: il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali invita le parti a un tentativo di conciliazione.
  6. Giudizio: se la conciliazione non va a buon fine, puoi avviare un giudizio in tribunale contro l’INAIL, il datore di lavoro o entrambi. Il giudizio si svolge in due fasi: primo grado e appello.
  7. Sentenza: al termine del giudizio, il giudice emette una sentenza che può essere di accoglimento o di rigetto del ricorso del lavoratore.

In caso di accoglimento del ricorso, il giudice può disporre:

  • Il pagamento dell’indennizzo INAIL: l’INAIL è tenuto a pagare al lavoratore l’indennizzo previsto dalla legge.
  • Il risarcimento del danno da parte del datore di lavoro: il datore di lavoro è tenuto a risarcire al lavoratore il danno non coperto dall’indennizzo INAIL, comprensivo del danno patrimoniale (mancato guadagno) e del danno non patrimoniale (danno alla salute, sofferenza morale).

Ti potrebbe interessare anche: Infortunio in itinere: definizione e requisiti per il riconoscimento

Cerchi un avvocato per un infortunio sul lavoro?
Trova un avvocato
 

Mancato pagamento del TFR

Il Trattamento di fine rapporto (TFR) è una componente della retribuzione il cui pagamento viene differito al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Il datore di lavoro è infatti tenuto ad accantonare annualmente una quota della retribuzione del lavoratore che verrà rivalutata periodicamente. La somma di questi accantonamenti e delle loro rivalutazioni corrisponderà al TFR maturato.
Il TFR deve essere corrisposto al lavoratore alla cessazione del rapporto di lavoro indipendentemente dalle motivazioni che l’hanno determinata, ad eccezione del caso in cui, al momento dell’assunzione, il lavoratore abbia deciso di destinarlo interamente alla previdenza complementare.

Cosa succede se il datore di lavoro non paga il TFR?

In caso di mancato pagamento del TFR o nel caso in cui l’importo corrisposto non sia corretto, puoi rivolgerti ad un avvocato esperto in diritto del lavoro per tutelare i tuoi diritti.

Leggi anche: Recupero del TFR, meglio un avvocato o i sindacati?

Cosa fa l’avvocato in caso di mancato pagamento del TFR?

L’avvocato del lavoro ti aiuterà a:

  • Raccogliere la documentazione necessaria a determinare l’ammontare di quanto dovuto (busta paga, CUD, ecc.)
  • Inviare una diffida al datore di lavoro: l’avvocato invierà una lettera al datore di lavoro intimandolo a pagare il TFR entro un termine prestabilito.
  • Ricorrere in tribunale: se il datore di lavoro non risponde alla diffida o non paga il TFR, l’avvocato può presentare un ricorso per decreto ingiuntivo per ottenere il pagamento.
  • Assisterti in tutte le fasi della controversia: poiché nella controversia possono innestarsi problematiche di vario genere, come ad esempio il fallimento dell’azienda, l’avvocato ti affiancherà nella valutazione delle varie opzioni disponibili.

Hai bisogno di un avvocato per il mancato pagamento del TFR?
Trova un avvocato
 

Discriminazione sul lavoro

Sei stato trattato in modo diverso rispetto ai tuoi colleghi per motivi di sesso, razza, età, religione, handicap o altre casistiche protette dalla legge? In questi casi potresti essere vittima di discriminazione sul lavoro.

La discriminazione sul lavoro è un reato che può essere commesso dal datore di lavoro o da altri lavoratori che può determinare il diritto della vittima a richiedere la cessazione degli atti discriminatori e il risarcimento dei danni da parte dei responsabili.

Perché rivolgersi ad un avvocato in caso di discriminazione sul lavoro?

L’avvocato del lavoro potrà darti un parere preliminare sulla presenza degli estremi per avviare un’azione legale e richiedere un risarcimento. In tal caso potrà consigliarti di:

  • promuovere un tentativo di conciliazione innanzi alla Direzione provinciale del lavoro competente finalizzato ad accertare e rimuovere la cause della discriminazione.
  • Ricorrere in tribunale dove, in caso di accoglimento della domanda, il giudice potrà ordinare la rimozione delle discriminazioni accertate e condannare l’autore al risarcimento del danno patrimoniale, ad esempio la perdita di retribuzione o di opportunità lavorative, nonché del danno non patrimoniale ricollegabile al danno alla salute, alla sofferenza morale e alla lesione della dignità del lavoratore.

Ritieni di essere vittima di discriminazione sul lavoro?
Trova un avvocato
 

Mancato pagamento dello stipendio

In Italia il diritto alla retribuzione è garantito dall’art. 36 della Costituzione, inoltre il mancato pagamento dello stipendio è una violazione del contratto di lavoro da parte del datore di lavoro. Se il datore di lavoro ti ha consegnato la busta paga ma non ha provveduto al pagamento, il documento potrà essere utilizzato come prova del credito vantato nei suoi confronti.

Cosa fare in caso di mancato pagamento dello stipendio?

Messa in mora: è una modalità stragiudiziale dove l’avvocato ti aiuterà a redigere e inviare una lettera di messa in mora al datore di lavoro. La lettera deve essere inviata per raccomandata con ricevuta di ritorno e deve contenere:

  • L’indicazione del datore di lavoro e del lavoratore
  • Il periodo di riferimento relativo al mancato pagamento dello stipendio
  • L’ammontare dello stipendio non pagato
  • La diffida ad adempiere entro un termine prestabilito

Tentativo di conciliazione: L’avvocato può assisterti nel tentativo di trovare un accordo con il datore di lavoro presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di competenza che convocherà le parti per una definizione bonaria della controversia, nel qual caso il procedimento ispettivo si estinguerà.

    Se al contrario il contrario il datore di lavoro ed il lavoratore non troveranno un accordo, l’Ispettorato disporrà un accertamento ispettivo presso l’azienda per verificare la presenza di crediti retributivi derivanti da omesso pagamento delle buste paga che, se confermati, consentiranno all’Ispettorato di diffidare l’azienda a pagare le somme dovute al lavoratore.

    Da parte sua il datore di lavoro potrà promuove un ulteriore tentativo di conciliazione o impugnare il provvedimento mediante ricorso allungando inevitabilmente i tempi di risoluzione della controversia.

    Leggi anche: Vertenza di lavoro guida per lavoratori e aziende

    Ingiunzione: In sede giudiziaria l’avvocato può presentare un ricorso per ingiunzione di pagamento al giudice del lavoro. L’ingiunzione è un ordine del giudice che obbliga il datore di lavoro a pagare lo stipendio al lavoratore entro 40 giorni dalla notifica.

    Nel caso in cui il datore di lavoro non si opponga al decreto e non adempia all’obbligazione, il lavoratore potrà procedere all’esecuzione forzata.

    Cerchi un avvocato per un caso di mancato pagamento dello stipendio?
    Trova un avvocato
     

    Mobbing

    Il mobbing è una forma di persecuzione sistematica e prolungata sul luogo di lavoro, che può avere conseguenze negative sulla salute e la vita lavorativa del lavoratore. Il lavoratore che ritiene di essere stato vittima di mobbing può richiedere il risarcimento dei danni al datore di lavoro.

    Cosa fa l’avvocato in caso di mobbing?

    L’avvocato del lavoro ti aiuterà a:

    • Valutare il caso: l’avvocato analizzerà la tua situazione per verificare che vi siano gli estremi per ravvisare comportamenti riconducibili al mobbing e, in caso affermativo, se hai diritto a un risarcimento.
    • Raccogliere le prove: l’avvocato ti aiuterà a raccogliere le prove del mobbing, come email, messaggi, lettere, testimoni e referti medici.
    • Inviare una diffida al datore di lavoro: l’avvocato invierà una lettera al datore di lavoro intimandolo a far cessare il mobbing e a risarcire il danno subito dal lavoratore.
    • Ricorrere in tribunale: se il datore di lavoro non risponde alla diffida o non risolve il problema, l’avvocato può presentare un ricorso in tribunale per ottenere il risarcimento del danno. Qualora i comportamenti vessatori siano tali da costituire reato (ad esempio stalking, lesioni o maltrattamenti) si può anche presentare querela alle forze dell’ordine.

    Ritieni di essere vittima di mobbing?
    Trova un avvocato

    Storie dei nostri utenti

    Vuoi conoscere alcune storie di successo dei nostri utenti?

    Vai alle storie

    Hai bisogno di Aiuto?

    Per qualsiasi dubbio visita la pagina delle FAQ o non esitare a contattarci cliccando qui, ti risponderemo nel minor tempo possibile