Infezioni ospedaliere: cause e responsabilità sanitaria

Le infezioni ospedaliere, note anche come infezioni nosocomiali o infezioni correlate all’assistenza (ICA), rappresentano una delle principali complicanze che possono insorgere durante o dopo una degenza in strutture sanitarie.

Secondo i dati del Ministero della Salute, in Italia colpiscono circa 1 paziente su 15, con impatti significativi sulla salute e sui tempi di guarigione.

In questo articolo approfondiremo le tipologie più comuni di infezioni ospedaliere, le cause, la responsabilità delle strutture sanitarie e le modalità per ottenere un risarcimento.

Indice degli argomenti

  • Cosa sono le infezioni ospedaliere
  • Infezioni ospedaliere più comuni
  • Responsabilità sanitaria: quando si configura la malasanità
  • Come agire per ottenere un risarcimento
  • Esempi pratici di risarcimento
  • FAQ – Domande frequenti

✅ Cosa sono le infezioni ospedaliere

Le infezioni ospedaliere sono infezioni contratte dai pazienti durante la permanenza in ospedale o in altra struttura sanitaria, non presenti né in incubazione al momento del ricovero.

Cause principali

  • Scarsa igiene del personale sanitario
  • Strumenti medici non sterilizzati correttamente
  • Ambienti non sanificati
  • Uso eccessivo di antibiotici (antibiotico-resistenza)
  • Errori nella gestione delle ferite o dei cateteri

✅ Infezioni ospedaliere più comuni

1. Infezioni delle vie urinarie (IVU)

Le IVU rappresentano una delle infezioni ospedaliere più frequenti, spesso legate all’utilizzo prolungato del catetere urinario. I batteri possono risalire lungo il catetere e infettare la vescica, l’uretra o persino i reni.

Sintomi comuni: bruciore durante la minzione, febbre, urine torbide o maleodoranti.

Prevenzione: rimozione tempestiva del catetere, igiene rigorosa durante l’inserimento e la manutenzione.

2. Infezioni del sito chirurgico (ISC)

Queste infezioni si sviluppano nell’area dell’incisione dopo un intervento chirurgico. Possono essere superficiali o profonde, talvolta coinvolgendo organi interni.

Sintomi: arrossamento, gonfiore, pus, dolore nella zona operata, febbre.

Fattori di rischio: sterilizzazione inadeguata, tecniche chirurgiche scorrette, comorbidità del paziente (diabete, obesità).

3. Polmoniti nosocomiali

Spesso colpiscono i pazienti ricoverati in terapia intensiva e sottoposti a ventilazione meccanica. I batteri possono entrare nei polmoni attraverso il tubo endotracheale.

Sintomi: difficoltà respiratorie, tosse con espettorato purulento, febbre alta.

Agenti patogeni: Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus (MRSA), Klebsiella pneumoniae.

4. Sepsi e batteriemie

La sepsi è una reazione estrema a un’infezione, che può condurre a insufficienza multiorgano e morte. È spesso causata da infezioni sistemiche non trattate adeguatamente.

Segnali d’allarme: tachicardia, febbre o ipotermia, ipotensione, confusione mentale.

Causa principale: accessi venosi centrali infetti, infezioni delle vie urinarie o del sito chirurgico non trattate tempestivamente.

5. Infezioni gastrointestinali

Tipicamente causate da batteri come Salmonella, Escherichia coli o virus come il Norovirus. Si diffondono facilmente in ambienti ospedalieri affollati e dove l’igiene delle mani è carente.

Sintomi: diarrea, nausea, vomito, crampi addominali.

6. Infezioni da Clostridium difficile

Questa infezione colpisce principalmente i pazienti sottoposti a terapie antibiotiche prolungate. Il Clostridium difficile può proliferare nell’intestino causando colite pseudomembranosa.

Sintomi: diarrea acquosa, febbre, dolori addominali, disidratazione.

Rischi: recidive frequenti, complicanze intestinali, necessità di intervento chirurgico.

7. Infezioni da funghi opportunisti

Pazienti immunocompromessi (ad esempio oncologici, trapiantati) sono vulnerabili a infezioni da Candida o Aspergillus.

Conseguenze: candidemie, aspergillosi polmonare, infezioni disseminate potenzialmente fatali.

Prevenzione: monitoraggio costante e ambienti sterilizzati adeguatamente.

✅ Responsabilità sanitaria: quando si configura la malasanità

La responsabilità delle infezioni ospedaliere ricade principalmente sulle strutture sanitarie e sul personale medico, che hanno l’obbligo di garantire un ambiente sicuro e conforme agli standard igienico-sanitari.

Se un’infezione si verifica a causa di negligenza, imperizia o inosservanza di protocolli igienici, si può configurare una responsabilità civile e/o penale.

Tipologie di responsabilità:

  • Responsabilità contrattuale della struttura (art. 1218 Codice Civile)
  • Responsabilità extracontrattuale del medico (art. 2043 Codice Civile)

Il paziente deve dimostrare:

  • Il nesso causale tra infezione e degenza
  • Il danno subito
  • La violazione di protocolli da parte della struttura o dei medici

✅ Come agire per ottenere un risarcimento

1. Raccolta della documentazione sanitaria

Richiedere la cartella clinica completa, referti, esami, diagnosi e terapie.

2. Consulenza medico-legale

Un esperto medico-legale valuta il caso per stabilire il nesso causale tra infezione e condotta sanitaria.

3. Tentativo di conciliazione

Prima di agire legalmente è possibile tentare una conciliazione con la struttura.

4. Azione legale

Se non si trova un accordo, si può intraprendere una causa civile per danni patrimoniali e non patrimoniali (danno biologico, morale, esistenziale).

✅ Esempi pratici di risarcimento

Caso 1: Infezione del sito chirurgico

Una paziente operata al femore ha sviluppato una grave infezione per scarsa sterilizzazione degli strumenti. Risarcimento ottenuto: 120.000 euro.

Caso 2: Sepsi post-parto

In seguito a un parto cesareo, una donna ha contratto una sepsi per carente igiene del personale. Risarcimento: 210.000 euro.

Caso 3: Polmonite in terapia intensiva

Un uomo intubato ha sviluppato una polmonite da germi multiresistenti non diagnosticata tempestivamente. Risarcimento: 150.000 euro.

✅ FAQ – Domande frequenti

❓Cos’è un’infezione ospedaliera?

È un’infezione che si manifesta durante o dopo un ricovero ospedaliero, non presente al momento dell’ammissione.

❓Tutte le infezioni ospedaliere sono causate da malasanità?

No, ma se l’infezione è dovuta a negligenza o mancato rispetto dei protocolli, può configurarsi come malasanità.

❓È sempre possibile ottenere un risarcimento per infezioni ospedaliere?

No, solo se è dimostrabile la responsabilità della struttura sanitaria o del personale.

❓Cosa devo fare se sospetto di aver contratto un’infezione ospedaliera?

Consultare immediatamente un medico, documentare i sintomi e conservare tutta la documentazione medica.

❓Il risarcimento copre solo le spese mediche?

No, anche danni morali, biologici, esistenziali, perdita di lavoro, ecc.

❓Quali sono i tempi per richiedere un risarcimento?

Il termine prescrizionale per la responsabilità contrattuale è di 10 anni.

❓Posso ottenere un risarcimento anche se l’infezione si manifesta dopo la dimissione?

Sì, se si dimostra che l’infezione è stata contratta durante il ricovero e che la struttura sanitaria è responsabile.

❓Serve sempre un avvocato?

È altamente consigliato rivolgersi a un avvocato specializzato in malasanità.

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Le infezioni ospedaliere rappresentano un serio rischio per la salute dei pazienti e possono avere conseguenze gravi. È fondamentale essere informati, vigilare sulla propria salute e agire tempestivamente in caso di sospetta malasanità.

Conoscere i propri diritti e le procedure per ottenere un risarcimento è il primo passo per tutelarsi.

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